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Sarete circondati dalla vista dei Castelli Romani.

Fin dai tempi dei Romani la zona di Tusculum e Frascati erano luoghi di villeggiatura per le più illustre famiglie romane, spesso imparentate con il papato, sorsero le lussuose ville che incorniciano la città. Originariamente Frascati era un sobborgo di Tusculum, il nome deriva dalle “frasche “ che copriva le abitazioni, solo nel 1508 il principe Colonna e sua moglie Lucrezia della Rovere che si stabilirono a Frascati la città comincio ad avere un nuovo aspetto. Nel 1527 un'orda di Lanzichenecchi, dopo aver saccheggiato Roma, si diresse verso Frascati, arrivò nei sobborghi fino ad un capitello consacrato alla Vergine Maria presente in un incrocio; i soldati cambiarono direzione di marcia e la città fu salva. Questo fatto resta ancora nella memoria degli abitanti che per gratitudine costruirono una chiesa dedicata alla Madonna, la chiesa di Capocroce. Nel 1538 papa Paolo III conferì a Frascati il titolo di "Civitas" con il nome di "Tusculum novum" e realizzò una nuova cinta muraria fortificata. La prima ferrovia costruita dallo Stato della Chiesa,fu la ferrovia Roma Frascati inaugurata durante il regno di papa Pio IX il 5 luglio 1856. Durante la seconda guerra mondiale, 8 settembre 1943, Frascati, sede del comando tedesco, fu pesantemente bombardata: 130 Boeing B-17 americani, meglio conosciuti con il nome di Fortezze volanti, sganciarono ben 1300 bombe.

La città di Frascati ha nel proprio territorio e intorno ad esso una dozzina di ville costruite nel corso di un secolo a partire dal 1545, per motivi politici e sociali, di status symbol dell'aristocrazia romana e della corte papale. La particolarità comune in tutte le ville è che la facciata principale è rivolta verso Roma. Villa Torlonia: costruita nel 1563 divenne poi dei Torlonia nel 1841. La villa fu distrutta durante i bombardamenti dell’8 settembre oggi rimane solo il parco ,realizzato dai Borghese, di proprietà comunale. Caratteristica è la cascata realizzata nel 1600 che da una grande peschiera collocata nella parte più alta, sgorga l’acqua che scende in vasche digradanti, incorniciate da scalee, terminando così in una più grande fontana. I Ludovisi completarono la grandiosa fontana con il cosiddetto “Teatro delle acque”, una lunga parete con nicchie e pilastri decorati con statue e vasi. Nell’Ottocento il giardino all’italiana venne sostituito da file di alberi che ancora oggi creano una fitta rete di sentiero. Villa Lancellotti: nata come una casa per i confratelli malati del poi santo Filippo neri la villa si andò ad allargare dopo donazioni alla confraternità fino alla morte del santo. Attualmente la villa è ancora proprietà della famiglia Lancellotti. La cornice verde era caratterizzata da un vigneto e solo con la trasformazione della funzione della villa si progettò il giardino all’italiana. Villa Aldobrandini: Villa Belvedere, poi Aldobrandini, è quella che, tra le ville Tuscolane, si mostra in tutta la sua imponenza e bellezza per la posizione elevata e privilegiata rispetto alle altre. Essa è praticamente assurta a simbolo di tutte le antiche dimore che costellano il territorio tuscolano. Dopo diversi passaggi di proprietà, la struttura passò agli Aldobrandini, che ne sono ancora i proprietari. L’edificio, visibile anche a notevole distanza, si staglia al di sotto del Tuscolo su uno splendido fondale caratterizzato da lecci, pini e splendidi platani secolari. Durante la seconda guerra mondiale la villa fu danneggiata dai bombardamenti e gli Aldobrandini si adoperò ad un’imponente opera di restauro. Contribuiscono alla spettacolarità dell’insieme lo splendido Teatro d’acqua, il più antico tra i vari ninfei che caratterizzano le Ville Tuscolane. Da visitare i giardini aperti al pubblico dal Lunedì al Venerdì dalle 9.00 alle 18.00 Villa Falconieri: La prima delle Ville Tuscolane nel 1628 ne divenne proprietario la famiglia Falconieri. Nel 1905 un barone prussiano acquistò la villa deputandola ad uno dei luoghi d’incontro degli intellettuali tedeschi di Roma,in seguito la donò all’imperatore prussiano Guglielmo II. Nel 1918, dopo l’esito della prima guerra mondiale il Governo italiano confiscò la villa, che, dopo un restauro, fu assegnata al CEDE, Centro Europeo dell’Educazione, che ne è ancora titolare. L’edificio fu impiantato sui resti di una villa romana. Attualmente la struttura si presenta così come fu trasformata per volere dei Falconieri, che, probabilmente, affidarono l’incarico al Borromini, Il vecchio edificio fu inglobato nel nuovo. Nel 1943 e nel 1944, in seguito ai bombardamenti, la villa fu gravemente danneggiata e parzialmente distrutta. Imponenti lavori di restauro l’hanno restituita allo splendore borrominiano. Villa Tuscolana: costruita nel 1564 passo ai gesuiti nel 1740 che la trasformarono in un convento in seguito a modifiche e passaggi la villa passo ai lancellotti fino al 1966 e poi ai salesiani, oggi è adibita ad albergo. La villa è impostata su un pianoro ed è delimitata da un giardino all’italiana. Il complesso era circondato da boschi ma quando la villa fu trasformata, anche la cornice vegetale subì delle modifiche attraverso la realizzazione di un ninfeo e di una fontana a conchiglia. Villa Sora: L’edificio originario fu probabilmente nel 1600, oggi appartiene ai Salesiani. Nel 1944 i bombardamenti devastarono parte della villa di cui oggi rimangono pochi ambienti. Di grande interesse sono gli affreschi del salone centrale, chiamato impropriamente “Sala degli Zuccari”. Villa Belpoggio: La villa fu fatta costruire intorno al 1570 da monsignor Ottaviano Vestri. I bombardamenti della seconda guerra mondiale distrussero completamente la villa che, unicamente nell’impianto del giardino, attualmente di proprietà comunale, conserva ancora qualche traccia di ciò che un tempo doveva caratterizzarsi come complessa e splendida cornice verde di un’antica dimora. Villa Mondragone: la più grande tra le Ville Tuscolane costruita nel 1576 conosce il suo massimo splendore e notorietà durante il Rinascimento è da sempre stato punto di riferimento per la scienza la tecnologie il sapere e la sua divulgazione. Nel 1609 la Villa è presa ha riferimento per l’osservazione dal Gianicolo. Nel 1865 la villa diventa un collegio Gesuita e dal 1981 è di proprietà dell’Università Tor Vergata..

La raccolta di reperti del Museo Tuscolano, ubicato al piano terra delle Scuderie Aldo brandini - un edificio seicentesco recentemente ristrutturato da Massimiliano Fuksas - rappresenta una delle poche collezioni storiche della provincia di Roma. Il percorso di visita, cronologico-tematico, riferibile principalmente all’epoca repubblicana ed imperiale, si conclude nella sezione storico-artistica in cui sono esposti dieci modelli delle Ville Tuscolane, accanto a diverse e preziose incisioni antiche. Il nucleo più consistente della raccolta è caratterizzato da numerosi materiali rinvenuti a Tuscolo, compresi quelli recentemente individuati nell’area del Foro e del Teatro dalla Scuola Spagnola di Storia e Archeologia. Tra i vari reperti, si segnalano le urne cinerarie con epigrafi relative alla famiglia dei Rabirii, del IV-III secolo a.C., la parte inferiore di una statua colossale in cui Paolo Moreno ha riconosciuto un’Afrodite Urania, tipo Cirene, databile al 50 a.C. Di grande interesse sono inoltre una statua arcaizzante di Dioniso con pantera, del II secolo d. C. ed un frammento fittile votivo con la rappresentazione di un giovinetto di epoca augustea.

Famosa per essere la residenza estiva dei Papi, la città che si affaccia sul lago fu il sito di Alba Longa, qui l’imperatore Domiziano vi fece costruire una splendida villa, alcuni ruderi possono essere visti all’interno dei giardini del Palazzo Papale. La residenza Papale collegata alla ville Cybo e Barberini fu costruita sul precedente castello per poi essere completata dal Bernini che progetto anche la piazza sottostante. Il nome della città di Castel Gandolfo" viene fatto comunemente derivare dal latino "Castrum Gandulphi", nome del castello posseduto presumibilmente in questo sito dalla famiglia dei Gandolfi. All'ingresso dei soldati francesi a Roma Albano istituì la Repubblica Albanense, affiliata alla Repubblica Romana, assieme a Frascati, Velletri e Marino. In questa situazione, Castel Gandolfo venne unita alla municipalità di Albano, ma poi i castellani insorsero contro i francesi insieme ad altri abitanti dei Castelli Romani. I contro-rivoluzionari vennero sconfitti dai francesi alleati con i marinesi ed i frascatani rimasti fedeli alla Francia, nella battaglia di Castel Gandolfo, in seguito alla quale i francesi misero a sacco il Palazzo Pontificio.

Il nome deriva dal bosco, in latino nemus che si trova nei pressi del lago, situato su uno sperone roccioso a strapiombo sul lago Nemi è uno dei centri più attivi dei Castelli Romani. Il centro del borgo, di aspetto medievale, caratterizzato da un dedalo di viuzze costellate da torri, si svolge intorno al Palazzo Ruspoli, uno dei più belli del territorio, circondato da uno splendido giardino pensile e arricchito all’interno da magnifici affreschi che ne decorano le sale. Uno dei momenti più interessanti nella storia di Nemi è da far risalire all’età imperiale quando Calligola, fece costruire proprio sul lago, due gigantesche navi per la celebrazione di riti sacri alla dea Diana, della loro esistenza nessun autore ne aveva riportato notizie, solo con il recupero dei reperti si campi che risalivano all’età romana. Vi furono quattro tentativi per riportare alla luce le navi ma solo nel 1927 vennero portati alla luce e collocate in un museo appositamente costruito ma nel 1944 un incendio, forse opera delle truppe tedesche in ritirata, distrusse tutto e oggi ci rimangono solo i modelli nel museo delle navi di Nemi.

Le escursioni a piedi o in bicicletta. Numerose sono le escursioni che si possono effettuare a piedi. I percorsi proposti nel Parco dei Castelli Romani sono diversi: si va dal Monte delle fate a Monti Tuscolani, quello dei laghi si tratta di percorsi d’interesse sia naturalistico che archeologico che consentono di ammirare le bellezze del Parco dei Castelli. Per i più allenati in mountain bike sono l’itinerario che va da Frascati a Rocca Priora e il giro dei laghi di Albano e Nemi. Si parte dall’Appia Antica e percorrendo poi la via dei Laghi fino a Castel Gandolfo, si scende fino a Nemi da dove si torna indietro verso Albano e Marino. Più facile il percorso che va da Frascati al Tuscolo e da qui ai Pratoni del Vivaro.

I castelli sono indicati da sempre come luogo delle delizie per gli amanti della cucina. I boschi sono ricchi di funghi e castagne e la terra, ricoperta per molti tratti da vigneti produce ottimi vini D.O.C. dai nomi noti nel mondo: Frascati, Marino, Colli Albani, Colli Lanuvini, Velletri, Castelli Romani. Degna di nota anche l’olio d’oliva in specie nella zona di Velletri e Lariano, la porchette di Ariccia, le fragoline di Nemi e a Velletri i carciofi.